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mercoledì 20 luglio 2016

Recensione: "L'eredità" di Louisa May Alcott











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L'Eredità
di Louisa May Alcott
pagine 144
prezzo 12€
Jo March 
agenzia letteraria 
già disponibile
voto:
★★★★
--o--










Università̀ di Harvard.
È una luminosa giornata di luglio di qualche anno fa. Tra le pareti della Houghton Library, qualcuno consulta febbrilmente lo schedario, e d’un tratto rimane col fiato sospeso. I ricercatori Joel Myerson e Daniel Shealy hanno fatto richiesta, soltanto qualche giorno prima, di visionare un carteggio familiare di una delle più̀ importanti scrittrici americane del xix secolo, del quale però scoprono non sia rimasta alcuna traccia. Una scheda di pochi pollici pare spalancare, invece, una possibilità̀ del tutto inaspettata: «Alcott, Louisa May. L’eredità. Manoscritto autografo; 1849».
In preda allo sconcerto e all’entusiasmo, scarabocchiano in fretta il numero di collocazione e consegnano la richiesta di prestito ai bibliotecari. Tra le carte del loro tavolo di lavoro fa capolino, come un magico scrigno venuto dal passato, un taccuino rosso, delle dimensioni di un diario, che reca una scrittura inconfondibile.
Sulla parte interna della copertina trovano attaccato un cartoncino con su scritto: «Il mio primo romanzo | scritto a diciassette anni | High St. Boston».
Quasi increduli, i due studiosi iniziano a leggere le pagine di un’affascinante storia trascurata fino a quell’istante: protagonista è Edith Adelon, una povera orfana di origini italiane, accolta e allevata dalla nobile famiglia inglese degli Hamilton, presso i quali diviene istitutrice e poi compagna della giovane Lady Amy. Una lunga lettera svelerà̀ alla ragazza l’inverosimile mistero della sua nascita.
Scritto sotto l’influenza dei romanzi gotici in voga al tempo, ancora acerbo nello stile eppure originale nella stesura, L’eredità è, dunque, l’incantevole primo esperimento letterario di colei che diventerà̀ la celebre Autrice di Piccole Donne. 
 

 Considerazioni.
I volumi che spesso consideriamo come perduti o che non sospettiamo neppure esistano in lingua italiana sono pubblicati molto spesso, da case editrici molto piccole, in cui si inciampa per caso, come la Jo March Agenzia Letterari. Questa casa editrice, che pubblica pochi romanzi, ma divinamente, sia per quanto riguarda la cura della traduzione che l'impaginazione, nonchè la scelta della copertina, mi ha questa volta aiutato a riscoprire un volume di cui non conoscevo assolutamente l'esistenza, ovvero "L'eredità" di una certa Louisa May Alcott. Quest'ultima, conosciuta principalmente per i romanzi legari alla famiglia March e alle sue piccole donne, sebbene abbia incentrato i suoi volumi sulle donne March, ha sperimentato sia prima che dopo cimentandosi in opere diverse, con argomentazioni anche lontane rispetto a quelle che l'hanno fatta divenire famosa.

E' il caso di questo piccolo romanzo - che non fu pubblicato in America fino al 1997, in quanto scoperto per caso - che ci propone un esperimento letterario della Alcott la quale ci racconta la storia di Edith, una giovane molto dolce, umile, riservata, onesta e a tratti decisamente malinconica. "L'eredità" solca la moda dell'epoca imponendosi con tratti gotici e raccontandoci come Edith, povera orfana tanto bellla quanto povera e senza alcun legame su questa terra, che viene accolta dalla facoltosa famiglia Hamilton, in veste di istitutrice, con cui si trova bene e in cui riesce ad intregrarsi grazie alla sua indole buona e discreta. Nasce anche un rapporto speciale con Lord Percy, ostacolato, come il periodo voleva, dalla cugina di Lord Percy, Lady Ida Clare, invidiosa della bontà e della bellezza di Edith.

Quest'ultima proverà in ogni modo a tiranneggiare e tendere trappole alla povera istitutrice, che sopporterà i suoi modi scortesi e i suoi gesti stizziti per amore degli Hamilton e di Lord Percy in paricolare. Quest'ultimo, giovane silenzioso molto bello, con uno spiccato senso dell'onore e del rispetto che cerca di mettere da parte e sopire i sentimenti che prova per Edith, ma che ad un certo punto non riesce più a nascondere, nè mascherare per il tormento a cui lo conducono. Non solo, ma dovrà scontrarsi con un rivale davvero poco nobile d'intenti e d'animo, un certo Lord Arlington...

Questo piccolo racconto della Alcott è un romanzo che non presenta particolare originalità, ma essendo la prima opera, il primo tentativo di scrittura dell'autrice, devo dire che complessivamente è un romanzo piacevolissimo, che per quanto manchi in tecnica, in spessore dei personaggi (cosa complessa) compensa in entusiasmo, tematiche e appassionante voglia di portare una ventata di aria fresca nell'atmosfera sin troppo bigotta dell'epoca.

La Alcott, che ho amato profondamente per "Le piccole donne" e i vari seguiti, l'ho ritrovata, anche se pià giovane ed inesperta, anche in questa storia davvero carina, dal finale prevedibile certo e con una contrapposizione tra bene e male molto spiccata sia nei personaggi che nelle situazioni (impossibile non notare la contrapposizione tra Edith e Ida, tra Lord Percy e Lord Arlington, sono per riportare alcuni esempi...) ma ho riconosciuto subito l'animo indomito della Alcott, che muove contro la società bigotta, che cerca di svegliare l'animo dormiente di coloro che credono ancora ad una sepazione tra classi sociali e non vedono la possibilità di commistione delle persone, che possano conoscersi ed amarsi in quanto tali e non solo nell'ambito della loro classe sociale di appartenenza ... ed infatti eccola osare e far si che Lord Percy veda Edith come donna e non come istitutrice.

Insomma, per questa afosa estate voglio condurvi tra le braccia di un'autrice che vuole portarvi oltre le differenze sociale, in un mondo che non è più, raccontandovi una sorta di favola con una protagonista tutt'altro che docile e indifesa.

Nature - Cosmos flowers with blue sky.:

Louisa May Alcott (1832-1888), una delle più importanti autrici americane di sempre, era figlia del trascendentalista Amos Bronson. Dedicò tutta la vita alla sua famiglia, che ricordò attraverso i personaggi della famiglia March in "Piccole Donne", primo libro della nota saga che appassionò lettori di tutto il mondo, garantendole fama e ricchezza. Sotto pseudonimo, scrisse romanzi e racconti di ambientazione gotica e genere sensazionalistico.

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